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Che cos’è il carcinoma midollare della tiroide? Forme cliniche e diagnosi

  • Immagine del redattore: Diego Barbieri
    Diego Barbieri
  • 16 mag
  • Tempo di lettura: 2 min

Il carcinoma midollare della tiroide (CMT) è un tumore raro che rappresenta circa il 3-5% di tutti i tumori della tiroide. A differenza dei più comuni carcinomi papillari o follicolari, che derivano dalle cellule follicolari, il CMT origina dalle cellule parafollicolari (cellule C) della tiroide. Queste cellule hanno una funzione endocrina distinta: producono un ormone chiamato calcitonina, coinvolto nella regolazione del metabolismo del calcio.


Che cos’è il carcinoma midollare della tiroide? Forme cliniche e diagnosi

Una caratteristica fondamentale del CMT è proprio l’elevazione della calcitonina nel sangue, che rappresenta un marcatore tumorale molto sensibile. In alcuni casi, è anche utile il dosaggio del CEA (antigene carcinoembrionario), che può aumentare in presenza di malattia più avanzata.


Il CMT si presenta in due forme principali:

Sporadica (circa il 75% dei casi): insorge in maniera isolata, solitamente in età adulta, senza familiarità nota.

Ereditaria (circa il 25% dei casi): legata a mutazioni germinali del gene RET, trasmesse in maniera autosomica dominante. In questo caso, il CMT può essere l’unico elemento clinico oppure essere parte di una sindrome genetica:

  • MEN 2A: carcinoma midollare + feocromocitoma + iperparatiroidismo.

  • MEN 2B: carcinoma midollare + feocromocitoma + alterazioni fenotipiche (habitus marfanoide, neuromi mucosi).

  • CMT familiare isolato: solo carcinoma midollare, ma con ereditarietà dimostrabile.


Nel sospetto clinico (nodulo tiroideo o familiarità), la diagnosi si basa su:

  • Ecografia della tiroide, per identificare noduli sospetti.

  • Dosaggio ematico della calcitonina: anche livelli moderatamente elevati vanno approfonditi.

  • Agoaspirato tiroideo (FNA): utile, ma spesso non conclusivo nel CMT. Un utile complemento è il lavaggio con calcitonina dell’ago, che aumenta la sensibilità diagnostica.

  • Test genetico per il gene RET: fondamentale in tutti i casi di CMT, anche se ritenuti sporadici, perché può rivelare forme ereditarie non sospettate.


La diagnosi precoce, soprattutto nei soggetti con mutazioni RET, consente un trattamento curativo e migliora notevolmente la prognosi.


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𝐃𝐫. 𝐃𝐢𝐞𝐠𝐨 𝐁𝐚𝐫𝐛𝐢𝐞𝐫𝐢, 𝐞𝐬𝐩𝐞𝐫𝐭𝐨 𝐢𝐧 𝐜𝐡𝐢𝐫𝐮𝐫𝐠𝐢𝐚 𝐝𝐞𝐥𝐥𝐚 𝐭𝐢𝐫𝐨𝐢𝐝𝐞 𝐞𝐝 𝐎𝐑𝐋


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