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Quando è necessario eseguire un agoaspirato tiroideo?

  • Immagine del redattore: Diego Barbieri
    Diego Barbieri
  • 22 ore fa
  • Tempo di lettura: 2 min

L’importanza dell’agoaspirato nella diagnosi dei noduli tiroidei.

L’agoaspirato tiroideo (FNA – Fine Needle Aspiration) è un esame diagnostico fondamentale nella valutazione dei noduli della tiroide. Si tratta di una procedura mini-invasiva, che permette di prelevare alcune cellule dal nodulo per analizzarle al microscopio.


Ma non tutti i noduli devono essere sottoposti a questo esame. La scelta di eseguire un agoaspirato non dipende solo dalla dimensione del nodulo, ma soprattutto dalle sue caratteristiche ecografiche.


Quando è necessario eseguire un agoaspirato tiroideo?

Chi decide se fare l’agoaspirato?

La decisione di eseguire un agoaspirato tiroideo viene presa dal medico ecografista (radiologo o endocrinologo), in base a ciò che osserva durante l’ecografia tiroidea.

L’ecografia, infatti, non serve solo a misurare il nodulo, ma soprattutto a valutare il rischio ecografico di malignità.


Per farlo, i medici si basano su sistemi di classificazione standardizzati, come:

  • TI-RADS (Thyroid Imaging Reporting and Data System)

  • Le linee guida ATA (American Thyroid Association)

  • Le linee guida europee e italiane, come quelle dell’AACE o della SIUEC


Le caratteristiche ecografiche che contano

Durante l’ecografia tiroidea, l’ecografista valuta una serie di elementi morfologici del nodulo, che possono suggerire un rischio più alto o più basso di tumore.


Tra i criteri di sospetto ecografico più significativi troviamo:

  • Forma “taller-than-wide” (più alta che larga)

  • Margini irregolari

  • Microcalcificazioni

  • Ecogenicità marcata (nodulo molto ipoecogeno)

  • Vascolarizzazione interna

  • Presenza di linfonodi sospetti nelle stazioni cervicali


Sulla base di queste caratteristiche, il nodulo viene classificato come a basso, intermedio o alto rischio di malignità.


Il ruolo delle dimensioni

Molti pazienti si chiedono se un nodulo "grande" debba essere automaticamente sottoposto ad agoaspirato.

La risposta è: non necessariamente.


Le dimensioni del nodulo tiroideo contano, ma devono essere interpretate insieme al profilo ecografico.


Ecco alcuni esempi pratici (in base alle linee guida internazionali):

  • Un nodulo ad alto rischio ecografico → agoaspirato se ≥ 10 mm (a volte anche tra 7-10 mm, se clinicamente rilevante)

  • Un nodulo a rischio intermedio → agoaspirato se ≥ 15 mm

  • Un nodulo a basso rischio → agoaspirato solo se ≥ 20 mm

  • Un nodulo chiaramente benigno all’ecografia (come un nodulo cistico semplice) → non necessita di agoaspirato


Nei pazienti con più noduli tiroidei (gozzo multinodulare), l’agoaspirato viene indicato solo per il nodulo più sospetto, anche se non è il più grande.


Quando non è necessario l’agoaspirato?

Esistono numerosi casi in cui l’agoaspirato non è indicato:


  • Noduli con aspetto benigno e dimensioni ridotte

  • Noduli completamente cistici senza componenti solide sospette

  • Pazienti senza fattori di rischio clinici o genetici

  • Assenza di crescita nel tempo (monitorata ecograficamente)


In questi casi, è sufficiente un follow-up ecografico periodico, secondo le indicazioni dello specialista.


Una decisione personalizzata

La decisione di eseguire un agoaspirato della tiroide non è standardizzata per tutti, ma deve essere personalizzata in base al rischio ecografico, alle dimensioni del nodulo e al contesto clinico del paziente.


L’agoaspirato è uno strumento diagnostico efficace e sicuro, ma va utilizzato con criterio, in un percorso di valutazione che coinvolge ecografista, endocrinologo e chirurgo tiroideo.


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𝐃𝐫. 𝐃𝐢𝐞𝐠𝐨 𝐁𝐚𝐫𝐛𝐢𝐞𝐫𝐢, 𝐞𝐬𝐩𝐞𝐫𝐭𝐨 𝐢𝐧 𝐜𝐡𝐢𝐫𝐮𝐫𝐠𝐢𝐚 𝐝𝐞𝐥𝐥𝐚 𝐭𝐢𝐫𝐨𝐢𝐝𝐞 𝐞𝐝 𝐎𝐑𝐋


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